IoScrittore 2019: la mia esperienza.

Buon mercoledì, cari lettori! Quest’oggi ho deciso di scrivere un post diverso dal solito. Sabato si è conclusa la mia esperienza con il torneo IoScrittore 2019 organizzato da GeMS e vi racconto le mie impressioni. Mi auguro che vi saranno utili per il vostro percorso di scrittori… mi saprete dire al termine della lettura!

Le regole.

Per chi non conosce questa iniziativa, ecco un piccolo sunto tra il serio e il faceto. Cos’è il Torneo? È grossomodo l’equivalente online di un’apocalisse di rabbia e frustrazione, condito da adeguati attacchi di panico e rischiati colpi apoplettici per la felicità a momenti alterni.

No, così vi faccio scappare. Il torneo, ecco… beh, è un torneo. Cui prendono parte tante persone. Tantissime, si parla di tremila o quattromila iscritti per l’edizione 2019. Il gruppo editoriale Mauri Spagnol e le case editrici allestiscono l’arena dove duelleranno in una grande mischia letteraria esordienti, emergenti e scrittori già affermati fino alla rosa dei vincitori. I più meritevoli si aggiudicano la pubblicazione del loro romanzo in e-book o in cartaceo.

Sentite i miei sospiri di desiderio? Pubblicazione. Come si fa a non iscriversi?

Le regole del Torneo IoScrittore possono sembrare macchinose, ma è più facile applicarle che spiegarle. Garantisco. Il meccanismo è semplice: ci si iscrive sul sito di IoScrittore con un nickname proponendo l’incipit del proprio romanzo, un massimo di 50.000 caratteri impaginati in un certo modo. Facilissimo, no?

A questo punto iniziano i giochi: in aprile il torneo vi propone gli incipit scritti da altri dieci partecipanti. Per farci che?, vi chiederete. Per dare inizio alla tragicommedia e al vicendevole cavarsi gli occhi… pardon, esagero. Ogni iscritto deve leggere gli incipit che gli vengono assegnati e scrivere un giudizio su ognuno che aiuti gli altri scrittori a migliorare il proprio testo, con valutazioni da 1 a 10 sui quattro piloni portanti, ovvero trama, personaggi, originalità e grammatica.

È una fase rischiosa: gli incipit sono solo una piccola parte iniziale di un romanzo e non tutti i romanzi possono scintillare fin da subito. Ci sono storie che sono come un diesel, borbottano e sporcano appena accese, ma dopo qualche chilometro si rivelano dei gioiellini meravigliosi. Altre partono con il botto, ma esauriscono presto la carica: ho reso l’idea? È azzardato, ma così funziona questo gioco.

Ogni partecipante riceve dieci incipit da leggere e commentare e, idealmente, riceverà dieci giudizi sul proprio incipit da altri partecipanti. Le variazioni del numero dipendono da eventuali espulsioni (o ritiri volontari) di altri utenti.

A questo punto, IoScrittore si prende qualche giorno per stilare una classifica, dove i primi trecento saranno i finalisti.

Quelli che abbiamo invidiato di cuore, chiedendoci “Perché loro sì e io no?” …eh. Loro, sì. Perché sì.

Per i trecento finalisti il gioco si ripete, ma proponendo il romanzo per intero e accettando di valutare dieci interi romanzi di perfetti estranei (non si può rivelare nulla della propria partecipazione o delle assegnazioni fino al termine del Torneo: massima riservatezza! Su questo lo staff non transige). IoScrittore parla chiaro: si legge tutto. Che poi certi marcioni non lo facciano e se ne vantino pure è un altro discorso.

Il Torneo finisce a novembre: a quel punto potete rimaneggiare il vostro romanzo come volete e farne ciò che ritenete. Proporlo ad un editor, ad un’agenzia letteraria, dimenticarlo… sta a voi.

L’esperienza come lettrice.

La parte divertente è la possibilità per gli esclusi di rimanere come “lettori”: non proponi il tuo romanzo, ma puoi sfogare la tua curiosità scoprendo quali romanzi hanno spodestato il tuo. I trecento lottano per la pubblicazione, tu (in questo caso io) lotti per il titolo di miglior lettore: chi darà i giudizi migliori ai romanzi che gli verranno assegnati vincerà libri, buoni regalo e un inverno pieno di letture regalate. Forse un e-reader, se sei proprio il migliore. Siamo seri: chi si lascerebbe sfuggire un’opportunità simile tra noi bibliofili?

Io no. Qui è iniziata la mia avventura da lettrice. A IoScrittore sono ammessi molti generi letterari e le assegnazioni variano.Ho apprezzato questa scelta perché ho letto un libro che normalmente non avrei considerato pari (thriller-mystery-gialli mi mettono una strizza boia, detta con stile) e un’assegnazione particolarmente meritevole mi ha portata a ricredermi. Che soddisfazione!

IoScrittore è un po’ come un grande mercato. C’è di tutto. Dal romanzo avvincente, dalla trama ben equilibrata, dal ritmo sempre azzeccato e dalle scelte lessicali inappuntabili, che sembra arrivare da una scrittrice esperta, allo scritto che probabilmente è uscito dalla penna di una ragazzina che sta ancora cercando la sua voce e si è lasciata entusiasmare dalla moda del momento. E va bene così, l’importante è che continuino entrambe. La prima sfornerà scritti sempre migliori, la seconda prima o poi troverà la sua voce, il suo stile e la sua strada ed inizierà il divertimento anche per lei.

C’è chi si impegna per darti un consiglio utile e ha letto davvero ogni singolo carattere che hai digitato e chi ti affossa perché sei solo un concorrente, un ostacolo da scavalcare nella corsa per il primo posto. Credo che anche GeMS si sia stufata di questi furbetti: da quest’anno sembra che ci sarà una pubblicazione cartacea tra i trecento finalisti, non necessariamente (o non solo, non ho ben capito) tra i dieci migliori. Che dire? Chi pensava di poter essere pubblicato solo perché è bravo ad affossare i lavori altrui potrebbe avere una brutta e meritata sorpresa.

Le regole di IoScrittore sono poche e semplici. Una certa impaginazione; un romanzo inedito che non superi gli 800.000 caratteri; un romanzo inedito, né poesie, né saggi, né raccolte di racconti, né pubblicato con casa editrice a pagamento o con autopubblicazione… un romanzo inedito tuo. File formato .rtf. Basta questo.

Purtroppo capitano i geni che pensano che i furbi la vincono sempre, o convinti di aver scritto un capolavoro talmente straordinario da poter ignorare le regole. Tra le assegnazioni più assurde di quest’anno ho visto segnalare raccolte di poesie, raccolte di racconti, romanzi già pubblicati o autopubblicati, romanzi di autori famosi… di tutto, davvero. Abbiamo un talento tutto particolare nel fregarcene delle regole quando possiamo ricavare un vantaggio e per ricordarcele se qualcuno le trascura a nostro danno.

Vorrei bacchettare pubblicamente la casa editrice del già edito perché ho scovato un sacco di imprecisioni e incongruenze, ma probabilmente farò meglio a spedire loro il mio curriculum e propormi come corretrice di bozze. Hanno bisogno di me, giuro. Dilusione di diludendo, se mi passate la citazione dotta.

Ah, la coerenza.

Come lettrice posso dirmi soltanto stupita dall’aver visto alcuni romanzi tra i finalisti. Alcune erano prove immature, ancora bisognose di crescita propria e dell’autore, che un lettore con un minimo di esperienza non dovrebbe promuovere. Il fatto è che nel grande bazar di IoScrittore gli scrittori sono anche giudici e lettori. Una persona che scrive da poco e magari ha poche letture all’attivo dovrà giudicare gli altri, magari più rodati, con il metro delle poche letture che ha a disposizione.

Io ho cercato di essere una lettrice attenta e meticolosa, a volte forse tignosa, ma ho sempre tenuto i toni molto pacati. Magari ho riscritto un giudizio sette volte per essere il meno indisponente possibile, ma non fateci caso. L’oggettività paga e sabato ho scoperto di essere una dei dieci migliori lettori. Potete immaginare quanto sono felice! Mi dice la regia che l’espressione corretta è “sto ancora saltellando per casa in modo conigliesco con strilletti isterici di gioia”, ma ignorerò il suggerimento.

Non ho potuto partecipare all’evento finale al Bookcity 2019 di Milano purtroppo, ma almeno così non ho rischiato di svenire in pubblico. Sarebbe stato imbarazzante. Ci sono impegni familiari improrogabili e un po’ mi dispiace, mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere questo evento. Tra presentazioni e firmacopie, c’era un mondo letterario pazzesco! Molte case editrici e moltissimi autori. Vi dico solo Nicolai Lilin. Sprizzo cuoricini da ogni poro. Poi Licia Troisi, Fernando Aramburu, Paolo Giordano, Alessandro d’Avenia, Mauro Corona… tanta meraviglia. Il prossimo anno spero di avere meno intoppi. Non appena avrò ricevuto il premio, ve lo mostrerò, è sottinteso. Sono curiosissima!

Mentre saltello in modo isterico per la gioia, vi garantisco che IoScrittore è un’esperienza esilarante e snervante allo stesso tempo. Il mio incipit si è sentito dire tutto e il contrario di tutto. Chi mi accusa di descrivere troppo e perdermi nei dettagli e chi vuole più descrizioni; chi avverte il mio tono come artefatto e chi lo trova molto spontaneo e scorrevole e chi sciatto; chi ha da ridire sull’ambientazione e chi sulla protagonista… perché proprio quel posto? Sarebbe stato più credibile in quell’altro posto!

Sì, è una grande giostra in cui orientarsi è pressoché impossibile. Perché sottoporsi a questa prova? Vale la pena di tenere un romanzo impegnato per quasi un anno? Considerando che certi giudizi, di una crudeltà gratuita davvero inspiegabile, ti mettono voglia di querelare certe persone per calunnia, perché sopportare?

In parte per la speranza della pubblicazione, che diventa sempre più lontana se cresce il numero dei furbetti e strateghi dei voti; in parte perché leggere molto e con spirito critico dovrebbe migliorarci come scrittori. Una cosa che ci fa storcere il naso nel romanzo di qualcun altro probabilmente non diventerà un elemento di un nostro libro. IoScrittore permette di instaurare un confronto, spesso utile, se si ha almeno un pizzico di umiltà. Poi per sadismo e per masochismo, volendo.

La comunità online di IoScrittore è anche molto ampia e con alcune persone si può instaurare un rapporto civile di consiglio reciproco. Il gruppo Facebook collegato ha momenti contrastanti e pieni di fascino, ad esempio, e ci sono persone di grande intuito i cui consigli sembrano molto utili. Ci sono i troll. C’è di tutto.

Gli effetti collaterali positivi ci sono. I commenti, se ignoriamo i troll e lasciamo sedimentare la rabbia, a volte danno qualche consiglio davvero utile. Io ho cercato di dare indicazioni sensate: spero che le mie assegnazioni si diranno d’accordo! Se avete partecipato, scrivetemi, magari ci riconosciamo.

In conclusione, IoScrittore è stata un’esperienza davvero particolare. La ripeterò? Non ne ho idea. Alcuni aspetti mi hanno entusiasmata, altri demoralizzata. Può aiutarmi a migliorare? Probabilmente sì, ma dipenderà dal mio spirito critico, non dai suggerimenti contraddittori che ho ricevuto. Deciderò di pancia all’ultimo momento e me ne pentirò per mesi, come al solito. Mi conosco.

Spero di avervi incuriositi con questo articolo e di aver raccontato al meglio questo periodo. Se volete sapere qualcosa in più, condividere la vostra esperienza o sfogarvi in caso di giudizi ingiusti, sono qui per leggervi. Dite la vostra!

Samanta

https://www.ioscrittore.it/

Il gruppo Facebook di scrittura creativa più irriverente in circolazione: https://www.facebook.com/groups/122386434575074/about/

29 Risposte a “IoScrittore 2019: la mia esperienza.”

  1. Il problema è che i partecipanti si trovano in una posizione di palese conflitto di interessi, avendo tutto l’interesse a stroncare il lavoro degli avversari con un pretesto qualunque. Preferirei affidarmi ad una giuria esterna e imparziale, a costo di pagare una tassa di iscrizione. Mi sono capitati incipit scritti da semianalfabeti, in un italiano che farebbe inorridire un insegnante delle elementari: come possono costoro avere la temerarietà di giudicare il lavoro altrui ?

    1. Ciao Gio, grazie per aver letto e commentato!
      Lo staff confida nella nostra onestà intellettuale e nel fatto che uno scrittore è anche un lettore, suppongo, ma il livello di qualità delle opere e dei giudizi è estremamente vario. Alcuni sembrano scritti da ragazzini, altri da scrittori ben più esperti. Sui giudizi dell’anno scorso sto ancora riflettendo, era la fiera delle contraddizioni. Alcuni erano inutili per lo sfoggio di cultura fine a se stessa e arroganza. È un sistema basato sulla fortuna, alla fine.
      Purtroppo gli autori cui ti riferisci sono una categoria che abbonda in ogni concorso. Auguriamoci di non essere letti e commentati da persone simili, per cui l’unica opera buona è quella scritta da loro stessi! Se stai partecipando, ti auguro buona fortuna!

    2. Sono perfettamente d’accordo, ma secondo me questo non è neppure il problema principale. Il fatto è che la maggior parte degli autori (direi quasi la totalità) il cui incipit mi sono ritrovato a dover leggere e giudicare è evidentemente poco avvezza a scrivere ma anche a leggere. Mi domando quali competenze possono avere costoro nel giudicare un’opera. Gente che prende a modello Fabio Volo e Paolo Giordano (quando hanno un modello) e, probabilmente, non esiterebbe a scartare perché “sgrammaticati” autori come Gadda o Céline o Gombrowitz… So che questo mio giudizio può sembrare supponente, ma io almeno (oltre ad aver lavorato per una decina d’anni in piccole case editrici, anche come lettore di manoscritti) leggerò sui 60 libri l’anno. Molti degli autori che ho dovuto valutare, ne sono certo, hanno più confidenza con le serie tv. Infatti in tanti scrivono (pessime) sceneggiature o interminabili dialoghi senza didascalie. Se proprio volete mandare un romanzo a IoScrittore, suggerisco di scrivere qualcosa di molto, molto semplice, e non troppo intelligente.

      1. Ciao Marco, grazie per aver letto l’articolo e contribuito alla discussione!
        Il Torneo ha molte debolezze, questo è universalmente riconosciuto, e noi partecipanti siamo in balia della fortuna e dei giudici che ci assegna. Io penso che un buon lettore deve saper riconoscere la commerciabilità del lavoro, oltre alla qualità. Tu hai avuto la fortuna di lavorare nell’editoria, immagino che conoscerai questi meccanismi anche economici meglio di chiunque altro.
        Per quanto riguarda il valore di giudici poco competenti, non possiamo farci nulla. Il Torneo è un gioco e noi accettiamo di partecipare con le regole che ci impone. Se non ci piacciono, possiamo cercare fortuna altrove. Di certo è un punto di forza essere aperto a chiunque voglia mettersi alla prova, ma proprio per questa “democrazia” non vengono accolte idee troppo innovative o sperimentali. È un Torneo pensato per accontentare un lettore medio, a mio parere, e va bene così: c’è bisogno anche di letture medie in fondo! Di certo è anche una mossa furba per non dover sprecare il tempo dei dipendenti per leggere e cestinare opere che non potrebbero essere pubblicate se non con una completa riscrittura… ci pensiamo noi, in fondo, e gratis.
        Il mondo della narrativa è un universo proprio strano e quello dei concorsi lo è ancora di più! Buona fortuna se stai aspettando anche tu il 16 giugno!

        1. Grazia A.T. Diciamocelo chiaro, partecipiamo perché siamo con la corda al collo, perché abbiamo contattato tutti, ma proprio tutti, anche quegli editori che pubblicano testi da mandare al macero, siamo rimasti male, ci credevamo al nostro lavoro, limato, riscritto, riletto con sguardo critico, corretto in ogni dettaglio, credevamo che finalmente qualcuno si fosse accorto della nostra creatività, della ricchezza del lessico. E siccome nessuno ci ha c….., abbiamo partecipato a Ioscrttore ” Questa volta ce la faccio”. Manco per niente. E’ la quarta volta che presento lo stesso lavoro, sempre scartato!
          .L’ho rigitato, tolto, aggiunto, sempre col vocabolario in mano e un’occhiata alla grammatica della scuola media. Ormai lo posso dire, è una vicenda dolorosa accaduta a Matera, mi hanno rimproverato di aver descritto troppo il paesaggio, di aver usato un linguaggio così ricercato da essere ammuffito ?, di aver usato pochi dialoghi,. Forse era lo stesso che aveva fatto parlare i suoi personaggi in WhatsApp, scrivendo ogni volta Uozzap, giuro!
          Sono arrivata finalista nel 2014, pubblicata in ebook, la mia storia fulgida di gloria è finita lì. Sconosciuta ero, sonosciuta sono rimasta.
          Ha ragione Marco , bisogna scrivere qualcosa di poco inteligente, con periodare composto dalla sola principale, senza punteggiatura, come Paolo Giordano nel suo orrendo libro , vincitore allo Strega dieci anni fa. Coraggio, amici di penna e di piume, vogliamoci bene e continuiamo a scrivere perché fa bene al cervello e all’umore. Un virtuale abbraccio a tutti.

  2. Grazi A.T. Anche quest’anno il mio libro ‘L’innocenza ritrovata’ è stato scartato, è la quarta volta. Direte voi” Cambia mestiere, cambia libro, buttati di sotto”.
    Ho rivoltato il lavoro ogni anno, cambiato l’incipit in maniera totale, ciò che prima stava tra la pag. 50 e la 80 è diventato l’inizio. Niente da fare, trovo sempre chi mi rimprovera un linguaggio così ricercato da essere ammuffito ?, trovo chi critica la descrizione del paesaggio, per inciso è Matera, scusate se è poco, chi dice che c’è poco dialogo, forse lo stesso che fa parlare i suoi personaggi in WhatsApp e scrive letteralmente Uozzap. Devo dire che ogni volta ci sono rimasta male, il mio Io era contento del lavoro, il vocabolario è squinternato per l’uso, dopo anni di insegnamento ancora ho i dubbi, i miei dialoghi erano pieni di sentimento, una madre dal passato discutibile e una figlia che la ritrova: li avevo persino recitati ad alta voce. Spero solo che non mettano nelle mani di chi è stato scartato i lavori che hanno superato il primo giudizio, non lo trovo corretto, si scatenano rancori vendicativi e alla fine ci rimette chi davvero scrive bene.Commento personale, come dice Marco , meglio non scrivere cose troppo intelligenti, rischiano di non essere capite.
    Chiudo dicendovi che nel 2014 sono arrivata tra i finalisti. Nulla è cambiato nella mia vita, sconosciuta ero e sconosciuta sono rimasta. Ciao a tutti.

    1. Ciao Grazia, ti ringrazio per aver letto e condiviso con noi la tua esperienza!
      Mi spiace per la sfiducia che ti è stata trasmessa dai giudizi e ti invito a prendere la cosa con serenità. Al Torneo quest’anno partecipano tra le 3000 e le 4000 persone, non sappiamo ancora i numeri ufficiali. È improbabile che tutti partecipino con la stessa onestà intellettuale e la stessa capacità critica di discernere punti forti e deboli di un romanzo. Prendi il Torneo per il gioco che è, un’occasione per essere letti e avere qualche parere diverso dal proprio.
      Non prendere i pareri per oro colato proprio perché non sappiamo se i giudizi sono onesti o trollate e perché sei tu l’autrice, tu sai dove deve portare la storia, con quale ritmo e quali messaggi. Io ti consiglio di leggere i giudizi quando usciranno più tardi, metterli da parte insieme al romanzo per qualche mese e poi rileggere il romanzo a pensieri “ripuliti”. Se c’è qualcosa da migliorare, ti sarà più facile individuarlo rispetto ad un lavoro quotidiano e continuo, che porta il cervello ad abituarsi agli errori (sai quanti refusi si scoprono? Io ne ho scovati alcuni che non avevo mai notato… povera me!)
      Se hai letto il mio articolo qui sopra (comunque è specificato nel regolamento), gli esclusi possono rimanere come lettori nella seconda fase. I loro voti fanno media con quelli dei partecipanti ancora in gioco. Alcuni dei trecento l’anno scorso hanno ricevuto anche quindici giudizi, invece dei soliti dieci, proprio per questo. Ti assicuro che accettare di leggere dieci romanzi, di autori più o meno capaci, è un’idea che fa allontanare qualunque astio e rancore. Leggere un malloppo che può arrivare ad 800.000 caratteri solo per affossarlo? Ma chi me lo fa fare? Senza contare che non sappiamo chi ha letto e valutato il nostro romanzo, quindi non ha neppure senso continuare per “vendicarci”… io credo che i lettori continuino per curiosità e voglia di vincere libri gratis, buoni per acquistare libri e l’e-reader (di sicuro queste erano le mie ragioni).
      Coraggio, ci sono tante strade per arrivare alla pubblicazione. Non perdere fiducia in te stessa e nella tua opera, le soddisfazioni possono arrivare in modo davvero inaspettato se rimaniamo aperti!

  3. Sul Torneo “Io Scrittore ” molto si è detto e se ne sono dette molte.
    Articolato in due fasi – incipit e opera integrale – nel doppio ruolo di autore e giudice altrui ha alcuni pregi e altri difetti.
    L’incipit e l’opera vengono effettivamente letti?
    La risposta è semplice: l’incipit si, l’opera certamente no.
    Ed è naturale: chi può seriamente affermare che dieci opere, mediamente 2.000 pagine, vengono lette e in modo da formulare giudizi fondati? Nessuno. E tant’è. È sufficiente fare caso fino a che pagina dell’opera arrivano i giudizi specifici.
    L’incipit e l’opera vengono giudicati – positivamente o meno, non è questo il punto – in modo letterariamente sensato ?
    In questo caso la risposta è duplice: affermativa per l’incipit, sostanzialmente negativa per l’opera.
    I giudici – autori sono Editor?
    Questa è l’illusione di molti giudici, che tuttavia quasi inevitabilmente finiscono per dare pareri privi di fondamento, spesso diametralmente opposti sullo stesso aspetto. Il che non sarebbe strano se non fosse, anche dichiaratamente, basato sulla preferenza o meno per il genere di appartenenza dell’opera.
    Il clima della prima fase si replica nella seconda?
    No. Se nella prima fase emerge uno spirito costruttivo, nella seconda appare evidente la finalità di criticare pur di escludere l’opera, forse nell’idea che altri non lo facciano con la propria.
    Esistono romanzi che non si prestano a questa separazione di giudizio incipit – opera?
    Senz’altro si. Ad esempio i romanzi in medias res (si pensi a un thriller in cui il movente è costruito nel progredire del testo), romanzi a struttura alternata capitoli-personaggi (si pensi a “L’eroe discreto” di Vargas Llosa) o in cui più trame parallele apparentemente poco significative si intrecciano in un unicum.
    Quindi IoScrittore è inutile?
    No, questo sarebbe ingiusto.
    Merita un tale investimento in sforzi e tempo?
    No, non ne vale la pena.
    Un suggerimento?
    IoScrittore non è una via per pubblicare, ma per avrre opinioni sul proprio modo di scrivere. Quindi, partecipare – se la struttura dell’opera lo consente – solo alla prima fase, con un incipit rappresentativo dell’opera per stile, ritmo, dialoghi, approfondimento dei personaggi e quant’altro di rilevante dal punto di vista tecnico – narrativo. E fermarsi nella speranza di ricevere giudizi che, per quanto possano essere critici, colgano nel segno, diano spunti per lavorare sull’opera.

    1. Ciao Cesare e grazie per il tuo contributo!
      La mia esperienza con IoScrittore è stata decisamente diversa dalla tua. Già nella prima fase ho trovato giudizi di persone che non avevano chiaramente letto il mio incipit e che avevano messo un giudizio di una vacuità sconcertante e riferibile a qualunque storia. C’è chi partecipa solo per sfoggiare la sua cultura e la sua superiorità intellettuale rispetto a certe letture di serie B… se hai trovato lettori onesti già lì, hai avuto fortuna!
      Ti chiedi se l’opera venga effettivamente letta. Io posso garantire per me e altre persone. Abbiamo preso quest’impegno con ironia (perché senza ironia non si sopravvive a dieci aspiranti) e curiosità.
      Io ero tra i migliori lettori della scorsa edizione, dovrebbe dire abbastanza dei miei giudizi. Non so come operino gli altri, io ho preparato dei file per ogni romanzo in cui annoto tutto quello che non mi ha convinta, da incongruenze a orrori grammaticali e altro. È raro che riesca a infilare tutti i consigli nei giudizi, devo sempre escludere qualcosa.
      Ammettiamolo, dai. Tra i trecento arrivano anche testi scarsi. Ci sono storie con un lavoro di documentazione pressoché nullo; contraddizioni interne; sviluppo e caratterizzazione assente dei personaggi; errori di grammatica e sintassi (italiana e straniera, sigh!); ci sono testi editi, plagi e altro ancora. Insomma, non è che se uno dei trecento prende dei votacci è solo perché gli altri partecipanti e i lettori sono brutti e cattivi. A volte è davvero scarso il testo.
      Per fortuna è facile riconoscere il grado di onestà e preparazione di un commentatore e capire quanto ci può essere utile.
      Mediamente per me duemila pagine in tre mesi sono fattibili. Nei momenti di crisi esistenziale come questo, ne divoro anche di più (Dio benedica le biblioteche!). Se hai dato un’occhiata alle recensioni del blog, ti sarai fatto un’idea di cosa può scovare un lettore attento anche con una sola lettura. Dipende tutto dalla persona!
      Alcuni dei partecipanti lavorano nell’editoria. Su Facebook e su Writer’s Dream puoi incontrare alcuni di loro.
      Non fare il furbetto dicendo che è meglio fermarsi alla fase degli incipit, però. Cesare, Cesare… nomen omen, dicevano i latini, e qui hanno proprio ragione! È una bella strategia per convincere qualcuno a ritirarsi! Ahahah! Potrebbe anche funzionare con una persona meno determinata. Con me no. Vediamo se gli altri lettori sono meno accorti…
      Non ci sono ripescaggi per arrivare a trecento finalisti tondi tondi, lo sapevi? Se anche uno di loro si ritira, per il trecentounesimo non cambia nulla.
      IoScrittore è un gioco e va preso per quello che è, con serenità. Se le sue regole non piacciono, ci sono altri concorsi indetti da case editrici serie e prestigiose cui rivolgersi, non ci costringe nessuno a partecipare.
      Ti ho convinto? No? Eh, vedi che nemmeno la mia strategia funziona sempre!
      Grazie per il tuo commento, spero gradirai questa ridanciana risposta e a presto!

  4. Completamente d’accordo con te. Un altro enorme problema è far capire ai sedicenti giudici cosa significhi “valutare”, cioè principalmente dimenticare i propri gusti personali riguardo ai generi. Non è possibile leggere, come esordio al giudizio: “Il solito giallo con morti di mezzo”, oppure: “A me non piacciono i gialli”. Altro dente dolente è il fatto che il giudice troll ha già deciso che voto dare e perciò pur di appioppare un tre, altera tutti i singoli giudizi e, per esempio, nella sezione “correttezza”, un testo formalmente perfetto rischia di beccarsi un pavido sei, invece di un nove, o un dieci… sempre che chi legge conosca la lingua italiana! No, questo torneo fa acqua da troppe parti.

    1. Ciao Irene, grazie per il tuo contributo! Hai evidenziato un altro punto debole del Torneo, ahinoi. Purtroppo chi partecipa solo per prendersi gioco dei sogni altrui non trova alcun ostacolo. È capitato anche a me di essere penalizzata da alcuni giudici per il genere, per di più da gente che non ha letto bene né sinossi né incipit ed è stato davvero avvilente leggere certi commenti. Io resto convinta che un buon lettore debba saper riconoscere le buone qualità di qualunque testo, anche pensando al pubblico cui è diretto, ma a sentire certe persone ci sono generi “indegni”, che nessuno dovrebbe leggere e scrivere. Quest’anno infatti non partecipo, ho preferito tutelare la mia poca e traballante autostima. Mi spiace per la tua esperienza poco piacevole, spero che la tua storia troverà comunque modo di arrivare a tanti lettori!

  5. Ciao,
    io mi sono imbarcata quest’anno, per la prima volta, in questa “avventura”. In realtà volevo dare il mio romanzo a un editor, ma poi, proprio l’ultimo giorno, ho visto sulla pagina di un editor la pubblicità del torneo e mi sono buttata…
    Mi spiace che non ci siano esempi di giudizi “corretti” da prendere come modello. Perchè io ho letto tutti i miei incipit, ho modificato più volte i giudizi, ma non so se ho lavorato bene. La ragazza del commento sopra il mio dice che non si può dire che un genere non piace e stroncarlo per questo. Perchè? Io non riesco proprio a leggere i generi drammatici, per esempio, perchè io leggo per “evadere” dalla realtà. Quindi non mi interesserebbe mai far finire nella vetrina di una libreria un genere che non ho mai nè amato nè apprezzato, e se mi capitasse di giudicarlo lo stroncherei almeno come trama. Poi un altro problema che ho notato è quello degli incipi “lenti”: cioè, magari la sinossi è scoppiettante, ma nell’incipit non capita nulla di nulla. Che fare? Dai un voto di incoraggiamento confidando nel seguito? In teoria le sinossi non sono oggetto di valutazione, quindi potrei anche non tenerne conto.
    Secondo me il rischio di avere dei giudici-lettori è un po’ questo.
    Detto questo, come andrà a finire? Lo scopriremo solo…leggendo!

    1. Ciao, Ireste! Non preoccuparti per i giudizi, se ti orienti con i parametri proposti dal Torneo non è difficile scriverli. Devi scovare cosa non funziona nei testi e consigliare gli altri partecipanti in modo che possano perfezionare le loro storie. Prova a fingere di commentare con un’amica un libro appena letto!
      Io eviterei di stroncare i generi meno amati: il mercato è composto da tutti i lettori, non soltanto dai gusti di un singolo, e deve accontentare un po’ tutti. I gusti per di più cambiano con il tempo e le esperienze, considerarli un discrimine universale ci limita.
      Noi partecipiamo al Torneo in veste di scrittori, non di semplici lettori, e ci viene chiesta una lettura critica. Questa ci aiuta a capire cosa funziona di un testo. Il ritmo, la costruzione del mondo, l’approfondimento e la crescita dei personaggi, il linguaggio più adatto… credo che alcuni generi aiutino più di altri a sviluppare una determinata qualità utile a un testo. L’analisi di testi diversi permette di cogliere queste differenze e la nostra scrittura può beneficiare di tanti piccoli miglioramenti.
      Non tutti noi leggeremmo Leopardi ogni santo giorno, per dire, ma siamo comunque certi del valore letterario delle sue liriche. Questo confronto deve aiutarci a sviluppare senso critico e discernimento. Così capiamo da soli se il nostro testo è una ciofeca e non facciamo perdere tempo alle case editrici… ahahah! No, questa è una battutaccia! Però è utile sapere da soli se il testo è pronto o no, senza dubbio.
      Con gli incipit lenti, io osservo. Sto guardando le braci su cui cuocerò una straordinaria grigliata, o mi trovo davanti a un brodo allungato senza sostanza? Come lo sento? Quanta qualità hanno gli altri aspetti del testo? Se il testo è lento ma curato in ogni dettaglio, potrebbe nascondere un’ottima lettura. Se il testo sembra raffazzonato come stile, grammatica e idee, potrebbe essere scarso anche nello sviluppo.
      Buona fortuna per la tua partecipazione al Torneo e grazie per aver letto e commentato l’articolo!

  6. Per quanto mi riguarda, non posso dire che questo Torneo sia inutile, anzi. È di sicuro un’esperienza formativa, al di là di chi vince. La questione si riduce sempre alla situazione personale: in base al tuo livello, alle tue esigenze, a dove ti trovi nel tuo percorso, e al tipo di trama, il torneo potrà rivelarsi un’esperienza più o meno formativa. Non mi pento di aver partecipato la prima volta. E neanche la seconda, ma questa è stata decisamente l’ultima…
    Ioscrittore 2020: Avevo le mie lacune linguistiche. C’era quell’eccessiva intrusione del mio io nella storia che rendeva il tutto un po’ difficile da digerire, e altri problemi che non sto qui a raccontarvi.
    Risultato? Sono arrivato tra i 300 finalisti. Giudizi per lo più positivi, entusiasti, veramente incoraggianti.
    Ioscrittore 2021: Ho letto un paio di manuali di scrittura, letto un sacco e colmato le mie lacune sfruttando i feedback ricevuti da lettori/agenzie/torneo 2020. La mia scrittura è obbiettivamente migliorata. Non sto dicendo che è perfetta, anzi, di sicuro ci sono altre lacune da colmare, ma è migliorata, e di parecchio. Niente più intrusioni del mio io, migliore caratterizzazione dei personaggi e uso di “show don’t tell”. Un noto agente letterario di Milano ha valutato il testo completo e ha potuto constatare il miglioramento, perché aveva letto anche il mio primo romanzo.
    Risultato: non ho passato il primo turno! I giudizi sono quasi tutti negativi, in alcuni casi si percepisce una veemenza nei toni completamente fuori luogo, ingiustificabile da parte di gente che neanche mi conosce.
    La logica vorrebbe che, se sono migliorato come scrittore, e avendo superato la prima fase un anno fa, dovrei per forza farcela anche quest’anno. Ma così non è. Non è il mio italiano, non è scritto male, i personaggi non sono piatti, come mi hanno detto. È il modo in cui è strutturata la trama: calma, misteriosa all’inizio, per poi farsi drammatica dopo i primi capitoli. E i personaggi si caratterizzano sempre di più. Al contrario del primo libro, dove il dramma era presente fin da subito. In poche parole, per superare la prima fase oltre a scrivere bene devi avere una trama che sappia catturare fin da subito il lettore, e per subito intendo fin dai primi righi. Cosa che, a mio modesto parere, non è necessariamente indice di buona scrittura Come diceva Cesare Ces, dipente dal tipo di trama. Questa è la differenza, ed è davvero un lancio di dadi. I romanzi sono creature tutte diverse tra loro, hanno i loro tempi, i loro colori, le loro forme. Ecco perché forse la storia di leggere gli incipit non funziona, sarebbe meglio leggere tutto, magari diminuendo il numero di romanzi per lettore.
    Io scrittore va bene per divertirsi, per aver un confronto, ma, l’obiettività in quel torneo è un fiore piuttosto raro, temo. Quello che abbonda sono i troll, perché l’anonimato, si sa, elimina tutti i filtri, e lascia spazio alle paure, alle frustrazioni, all’aggressività delle persone. Sforzarsi di giudicare tutti con obiettività, usando un tono gentile, incoraggiante, e poi sentirsi etichettare da chi non ti conosce per gonfiare il suo ego. Per me, è venuto il momento di pubblicare il mio romanzo, quindi lavoro con un agente, cioè con persone che hanno interesse a migliorare quello che ho fatto con giudizi obiettivi. Ma per qualcuno il toreo potrebbe essere un’esperienza formativa, e suggerirei a tutti di partecipare almeno una volta. Non vedetelo come un modo di realizzare un vostro sogno, sarebbe come fare il lancio della monetina. Né più né meno.

    1. Ciao, Bruno! Condivido il tuo pensiero sul Torneo, può essere un’opportunità per migliorarci e trovare buoni spunti per rendere una storia più interessante. Chi approfitta dell’anonimato per sfogare sue frustrazioni personali purtroppo è una componente sempre presente e con cui dobbiamo fare i conti. Ne sono capitati anche a me. Per qualche minuto l’autostima tracolla, poi ti fermi, respiri e ti dici: “Ma perché devo dar retta a qualcuno di così patetico da riservare la sua rabbia sullo scritto di un estraneo, invece di impegnarsi per stare meglio? Bah! Lasciamoli perdere!”
      Hai fatto bene a concederti un paio di tentativi, soprattutto se ora puoi riconoscere dei miglioramenti concreti nella tua scrittura. Ti auguro buona fortuna per questo romanzo, spero possa trovare chi crederà in lui e ti aiuterà a portarlo a un pubblico che potrà apprezzarlo! Se ti va, tienimi informata sui tuoi progressi!
      Grazie per aver letto e commentato, a presto!

  7. Buongiorno, sono Azzurra,
    parteciperò per la prima volta al torneo. Non ho capito una cosa, quando inviano gli incipit da leggere e giudicare, inviano anche le relative sinossi?
    Grazie

    1. Buongiorno, Azzurra!
      Ha capito bene, insieme a ogni testo riceverà anche la sinossi, il nome dell’autore e il genere del romanzo. La sinossi non deve essere valutata, è solo un aiuto per organizzare le letture e per vedere quanto conosciamo i nostri scritti. C’è una questione che ritorna ogni anno sulla sinossi, perché il termine sembra richiedere il riassunto completo e dettagliato che si invia di solito agli editori, ma lo staff di IoScrittore ammette di preferire una quarta di copertina, che non svela tutto. Ci sono stati alcuni cambiamenti nel regolamento da quando ho scritto questo articolo, quindi le consiglio di controllare bene il sito del Torneo!
      Grazie per avermi letta e buona fortuna con il Torneo!

  8. Ciao Samanta,
    La tua esperienza e i commenti degli altri hanno aumentato i miei dubbi.
    Io ho scritto un fantasy epico, il primo di una trilogia già studiata a grandi linee. Vale la pena di dare in pasto ad altri aspiranti scrittori le mie idee senza prima provare a spedirlo a qualche casa editrice? Magari vale poco… o magari no.
    Quanti romanzi dello stesso genere hanno partecipato alle scorse edizioni?
    Non avrei più possibilità a scegliere case editrici che pubblicano fantasy di autori italiani? In fin dei conti i tempi di attesa sono gli stessi.

    1. Ciao, Simona!
      Hai sollevato delle questioni molto interessanti e dibattute tra chi partecipa da un po’ a IoScrittore. L’edizione del 2020, se ricordo bene, è stata vinta proprio da un testo fantasy, quindi un testo di qualità viene sempre notato. A me ne sono capitati un paio da valutare: rispetto agli altri generi, credo che ne vengano proposti meno. Quelli che ho letto non erano fantasy epici, ma mi sembra che nel gioco degli indizi ne sia comparso qualcuno. Qualcuno c’è, forse pochi, ma ci sono!
      Per me potresti provare a partecipare almeno con l’incipit per vedere come viene accolto. A volte ottieni consigli utili per migliorare il romanzo già da lì, così potresti perfezionare ulteriormente la storia prima di proporla a un editore, che potrebbe notare meglio di noi autori eventuali debolezze del testo. Questo potrebbe garantirti buone possibilità di mandare una storia più accattivante, che verrà notata più facilmente! Puoi valutare anche l’idea di partecipare a IoScrittore mentre invii il romanzo alle case editrici interessate al fantasy. Se qualcuno ti proporrà la pubblicazione, puoi sempre ritirarti dal torneo.
      Se la storia è già passata per le mani di un editor, allora puoi lasciar perdere IoScrittore, a meno che non ti serva per arrivare ad alcune case editrici che selezionano nuovi romanzi solo attraverso il torneo (purtroppo alcuni del gruppo editoriale Mauri-Spagnol seguono questa politica).
      Pensa bene a come percepisci il testo, se ti sembra già pronto ad affrontare l’esame di una casa editrice o se può migliorare ancora, e decidi in base a questo. Avere il parere di estranei può essere utile, dobbiamo pensare prima di tutto al bene della storia! Spero di averti dato qualche consiglio utile per decidere il da farsi, tienimi aggiornata, se vuoi!

  9. Ciao Samanta,
    il testo è in fase di lettura da cinque beta-reader (lettori medi, non parenti) e concordo su quello che dici a proposito dei pareri altrui. Il testo sicuramente può essere migliorato. Ho ancora molti dubbi su come sia più indicato procedere, però mi hai dato dei buoni consigli. Mi metterò alla ricerca del vincitore dell’edizione 2020, così da farmi un’idea più precisa. Anche partecipare solo alla prima fase può essere una buona idea.
    Grazie mille per la disponibilità!

    1. Ciao, Simona!
      Ottima la decisione di sottoporre il testo ai beta-reader, potrai ricavare utili indicazioni dal confronto con loro! Non è facile muoversi nell’editoria, ma puoi sempre chiedere consiglio a chi è arrivato alla pubblicazione per avere qualche indicazione. Ci sono tanti autori e autrici disponibili, per fortuna. Qui ho trovato l’articolo dedicato al fantasy vincitore di IoScrittore nel 2020, speriamo di poterlo leggere presto!
      Ti auguro buona fortuna per questa bellissima avventura, se posso esserti utile scrivimi quando vuoi!

  10. Ciò che ho notato in questo torneo è che i vincitori difficilmente hanno fortuna… Chi è stato pubblicato solo con l’e-book è condannato alla damnatio memoriae, chi ha avuto la fortuna di avere il romanzo in cartaceo ha maggiori chances di pubblicare ancora con Gems, ma non più di tanto… La maggior parte pubblica con piccole CE o non pubblica affatto.
    Anche lo scopo di partecipare a un concorso come questo dovrebbe essere ridimensionato.

    1. Ciao, Elisa, grazie per il tuo riscontro! La realtà editoriale purtroppo è difficile, sembra di essere arrivati in cima e invece è un attimo tornare nel dimenticatoio. Da quanto ho sentito dire, i vincitori dell’e-book devono impegnarsi molto in prima persona per avere buone vendite. Dovrebbe esserci un diritto di prelazione da parte di GeMS sugli scritti futuri del vincitore per qualche anno, ma non avendo vinto finora non ho certezze sui dettagli del contratto, solo voci di corridoio. Di sicuro è un’opportunità, ma è bene non illudersi troppo e continuare a impegnarsi in direzioni diverse per avere più possibilità di raggiungere la nostra meta. Grazie per esserti fermata qui! ^_^

  11. Ciao Samanta,
    interessanti i tuoi commenti. Una domanda: gli incipit e successivamente i testi completi vengono letti esclusivamente dagli altri partecipanti al torneo? Credevo che anche i referenti delle case editrici valutassero le opere. Se sono solo i concorrenti è ovvio che le valutazioni possono variare molto da lettore a lettore, si possono trovare persone impreparate, gelose, oltre, spero, a persone oneste nei loro giudizi. in questo caso, fra l’altro, le case editrici farebbero fare tutto il lavoro a noi. Potresti gentilmente chiarirmi questo punto? Partecipo per la prima volta a “Ioscrittore”. Grazie.

    1. Ciao, Angela! Grazie per esserti fermata a leggere e per la tua domanda! Hai toccato un punto molto dibattuto del Torneo. Secondo il regolamento, i partecipanti leggono e giudicano, nient’altro. Da anni si sospetta che gli editor leggano i testi in gara, perché alcuni partecipanti bravi e fortunati sono stati contattati proprio così. Gli esperti però non prendono parte attivamente. La pagina del regolamento ora riporta proprio queste parole: “Il torneo è costantemente monitorato dagli editor delle case editrici di GeMS (tra le quali ricordiamo Corbaccio, Garzanti, Guanda, Longanesi, Nord, Salani, TEA) sempre alla ricerca di nuove voci narrative da pubblicare.”
      Quindi gli editori potrebbero leggere davvero la nostra opera, anche senza arrivare tra i vincitori o i finalisti, ma riceveremo i giudizi dagli altri partecipanti, aspiranti scrittori come noi, con tutti i rischi che questo comporta. Incrociamo le dita!
      Ti auguro buona fortuna per la tua partecipazione! Se hai altri dubbi o curiosità, sono qui!

  12. Quest’anno (ci avevo provato anni fa), mi sono riscritta al torneo e ho quasi finito di leggere i miei 12 incipit. Nel frattempo ho spulciato in qua e in là un po’ di pareri dei partecipanti degli anni passati. Ma cosa ci aspettiamo? Mi sembra chiaro che si tratti di un’operazione di marketing; che le CE vogliano risparmiare sulle spese di lettura; che qualcosa di buono potrebbe saltar fuori. Ma pensare che i lettori siano editor è assurdo. Quella dell’editor è una professione seria e noi lettori del torneo la dobbiamo prendere con leggerezza e tener conto solo dei giudizi meglio articolati, più interessanti, che ci facciano pensare e migliorare. Inutile incavolarci con quelli espressi da gente che scrive cose indicibili o da altri che magari fanno i furbi. Anni fa presentai l’incipit di un mio giallo (poi pubblicato da una piccola casa editrice), che non superò la selezione. Quello che mi stupì fu la schizofrenia dei giudizi, da 10 a 3. E questo 3 mi fu rifilato da un tizio con tono da presa per i fondelli per il fatto che avevo scritto che su un cadavere erano stati trovati segni che potevano far pensare a un contagio da AIDS. Il tapino non sapeva niente del Sarcoma di Kaposi, evidente. Quindi prendiamola come viene e come l’occasione di farci un’idea su come NON si deve scrivere.
    Anna

    1. Ciao, Anna, grazie per essere passata sul mio blog! Hai proprio ragione, la varietà dei partecipanti rende alcuni pareri utili, altri inutili e altri ancora, ahinoi, sono solo bastonate per l’autostima. Riuscire a mantenere un certo distacco e cogliere soltanto quello che può davvero aiutarci a migliorare la nostra storia è molto importante. Alcuni purtroppo pensano di poter vincere affossando gli altri concorrenti. Che tristezza!
      Concordo con te: leggere altri testi, verso i quali possiamo essere più oggettivi rispetto alle nostre creazioni, ci aiuta a capire cosa funziona e cosa no con molta facilità; il Torneo è sempre una palestra efficace. Buona fortuna per la tua partecipazione di quest’anno!

  13. grazie, anch’io sono stato scartato 2023 solo che non riesco ad entrare nella mia pagina personale per leggere i giudizi su incipit. recupero password non funziona e non so come afre , sono un medico vecchio stampo. Io sono stato onesto e corretto nel giudicare secondo il mio metro ovviamente, ero curioso, ma avete ragione è una grande bolgia. Vorrei ancora partecipare ma forse con il prossimo romanzo per questo mi hanno chiamato da una casa editrice non a pagamento e uscirà il 24 novembre, se pubblicato mi pare non si può. Sono il ladro di rose, siete cari e mi piacciano i vostri discorsi se qualcuno mi scrive mi fa piacere Francesco Speranza pseudonimo dmn_2010@libero.it tel 3894963570 bravi buona scrittura e non fatevi demoralizzare dai tornei vinca sempre il migliore non significa che gli altri sono i peggiori

    1. Ciao, Franco, scusa per il ritardo nella risposta! Hai provato a contattare lo staff del Torneo? C’è un indirizzo e-mail cui puoi scrivere, di certo ti sapranno aiutare. Dovrebbe essere info@ioscrittore.it , se ricordo bene. Complimenti e buona fortuna per il tuo romanzo, sono molto felice per te! Spero che ti porterà grandissime soddisfazioni.
      Ricordi bene, al Torneo si può partecipare soltanto con romanzi inediti, se il tuo sarà pubblicato non potrà più partecipare. Ci sono altri concorsi che premiano anche romanzi già pubblicati e puoi proporre altre storie a IoScrittore: il bello della scrittura è che non si esaurisce mai e ci sono sempre nuove avventure da raccontare! Grazie per essere passato sul mio blog e ancora complimenti per il tuo romanzo!

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